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Riflessione 1

Vorrei tremendamente avere la capacità di quell’introspezione che solamente a pochi riesce e con essa vorrei cambiare almeno il mio di mondo, ma la patetica realtà vuole ridurre tutte le nostre azioni al gioco del potere, complici inconsapevoli di un sistema che ci schiavizza, lo riaffermiamo giorno dopo giorno, anche con le piccole azioni controvento e con i grandi ideali rivoluzionari. Sembra tutto effimero, non esiste nulla di concreto se non lo stato canceroso di questo strano mondo da noi creato a nostra immagine e somiglianza. Sporca razza. Stupratrice, assassina, ladra ed infame, l’umanità distrugge tutto quello che tocca nell’attesa dell’autodistruzione. Il rispetto per il tutto sembra essere inesistente e quando viene dichiarato è sempre inconsistente. Fissazioni, manie e ragioni di vita sembrano avere la meglio su quello che veramente siamo, i dolori altrui alimentano la nostra convinzione di essere buoni e ci rendono convenzionali anche nel nostro dissenso. Siamo rotelline del motore, facciamo anche noi girare questa immensa macchina, anche nel rifiuto più totale. Gli apparati del dominante sono in ogni prodotto che consumiamo e anche nel resto. Tutto va verso il monopolio del denaro anche le molecole, ogni scoperta scientifica viene usata contro noi stessi e l’idiozia impera nella società. Dall’asilo alla pensione, passando per una scuola deprimente, un università indottrinante, un lavoro alienante che ci fa perdere totalmente di vista la nostra voglia di vivere ed una fine in malattia che ci elimina prima del meritato riposo. Siamo una razza strana, la peggiore, l’uomo bianco europeo caucasico domina il mondo con la sua società di morte e potere, con la guerra, l’omicidio e la sopraffazione, inventa armamenti sempre nuovi e pian piano porta la popolazione mondiale ad un uniformazione di pensiero che vuole solo annullare l’individualità ed i sogni di ognuno di noi. La nostra voglia di vivere deve fare i conti con questa realtà catastrofica e spesso preferiamo far finta di niente e non pensare, ma come si fa a non pensare, come si fa a non sognare una vita migliore, come si fa a non volere ardentemente che tutto cambi e la partecipazione diventi effettiva distruggendo questo mostro tecnomercantile ?

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